Nella parte alta del quartiere è stata edificata nel 1528 la chiesa matrice dedicata a S. Maria Assunta, dai gaglianesi conosciuta anche come “Chiesa del Carmine” per la presenza della Congrega.
Il campanile potrebbe contenere una originaria traccia di una torre facente parte dell’originario sistema difensivo.
In posizione dominante l’antico abitato, al centro di una piccola piazza su cui si affaccia il portale d’ingresso, l’edificio è in stile barocco, a croce latina con tre navate, arricchite da stucchi rococò e interessanti decorazioni, in particolare l’altare che ospita la statua della Madonna del Carmine.
Le navate laterali sono intervallate da tre cappelle per lato. Sul transetto si innesta la cupola che contribuisce a dare solennità al presbiterio
Originariamente ricca di affreschi opera di artisti locali, la chiesa rimase gravemente danneggiata dal devastante terremoto del 1783 che condusse, sul finire del secolo, a un’importante azione di restauro e recupero, in specie dell’altare centrale coevo alla fondazione.
Il soffitto, che a seguito dell’evento sismico subì i principali danni, ospita importanti dipinti risalenti all’ultimo decennio del XVIII secolo, con attribuzione all’artista Biagio De Vico – autore anche di altri dipinti conservati presso la Basilica dell’Immacolata – ed affreschi riproducenti l’Assunzione della Beata Vergine e il Trasporto dell’Arca Santa.
Altre immagini sono riferite ai pittori Francesco e Domenico Antonio Colelli, padre e figlio, trasferitisi dalla natia Nicastro a Catanzaro proprio dopo il terremoto del 1783.
Per una panoramica della chiesa guarda il video sotto ⬇️