Domenica delle Palme

La Domenica delle Palme è sempre stata una giornata speciale per gli abitanti di Gagliano. Al suono delle campane, si radunano nel piazzale antistante il Calvario e, in un brusio chiassoso, alzano al cielo palme, rami d’alloro e fasci di ulivo, a volte guarniti da caramelle e dolcetti, preparati per l’occorrenza e per la gioia dei bambini. Si fa a gara nell’alzarle più in alto possibile, quasi a voler captare, maggiormente la benedizione del celebrante.

Intanto dalla Chiesa del Rosario, ultimata la funzione delle 9,00, giunge il parroco con gli apostoli. All’ora stabilita si procede con l’inizio del rito liturgico che prevede il ricordo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e la benedizione dei ramoscelli portati dai fedeli.

Pronunciando il procedamus in pace la folla si fedeli marcia verso la Chiesa matrice a porte rigorosamente chiuse, che si spalancheranno solo al tocco della Croce processionale dopo un dialogo canoro tra i fedeli giunti all’esterno e il coro chiuso all’interno

La partecipazione della Liturgia delle Palme ha sempre richiamato un gran numero di fedeli, tanto che a volte la Chiesa non riesce a contenerli tutti e molti rimangono sull’uscio.

Al termine, sul sagrato della Chiesa e per le vie del paese i gaglianesi si scambiano rami di ulivo in segno di pace e reciproci auguri. Tornati a casa appendono le palme benedette dietro le porte, sui quadri o sui mobili a protezione delle mura domestiche e dei suoi ospiti, sostituendole a quelle dell’anno precedente, che finiscono tra le fiamme scoppiettanti dei caminetti. I contadini corrono a piantarli negli orti, vicino alle giovani pianticelle, convinti di ottenere un raccolto più abbondante.

Testo tratto da “Le Confraternite religiose e la Chiesa del Rosario di Gagliano icona confraternale” di Antonio Caroleo, edito da Calabria Letteraria Editrice.