Eccellenza carissima, ho l’onore di farmi voce dell’intera comunità di Gagliano nel manifestarle la gioia e la gratitudine per la visita in un giorno a noi particolarmente caro.
Oggi, 14 settembre, la Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Come ricordato da Papa Francesco, ciò non significa che esaltiamo una croce, o tutte le croci. Esaltiamo la Croce di Gesù perché in essa si è rivelato al massimo l’amore di Dio per l’umanità. Ci ricorderà il Vangelo di oggi: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Unigenito”.
Alle soglie dell’anno giubilare, illuminato dalla fiaccola della Speranza che non delude e non illude, la festa odierna ricorda con più rinnovata convinzione il motivo e la fonte della vera speranza: “l’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce” (Spes non confundit 2).
Questa speranza sfavilla nei nostri cuori come flebile lucignolo, continuamente minacciato dai venti impetuosi delle difficoltà e fragilità umane. Chiediamo oggi a lei, carissimo Padre, di confermarla e alimentarla con l’esempio, la parola e la preghiera.
Eccellenza, questa festa è particolarmente cara alla comunità di Gagliano la cui devozione per il Crocifisso è attestata nei documenti più antichi, oltrepassa i secoli, ed alimenta la speranza nelle calamità, pestilenze, terremoti, povertà, lutti e separazioni.
Una devozione che si è particolarmente rinsaldata agli inizi dell’800 quando le truppe francesi giunte fino a Gagliano, seguendo una precisa strategia predatoria, come tentarono di fare anche con il dipinto della Madonna di Costantinopoli a Gimigliano, cercarono di trafugare questo Crocifisso, la cui fattura è databile intorno al XVII secolo. Dopo pochi passi dovettero però riportarlo indietro perché, resosi inspiegabilmente pesante, divenne impossibile trasportarlo. Memoria di quel prodigioso episodio sono i piedi della statua rimasti mozzati nella concitazione di quei momenti.
I fedeli di Gagliano hanno sempre visto in quell’episodio un segno della volontà del Signore di non abbandonare questo borgo, soprattutto nei periodo di maggiore sofferenza e difficoltà.
Su questa certezza, che sostanzia la nostra speranza, rinnoviamo oggi la preghiera di ringraziamento, implorando contestualmente al Crocifisso di dimorare con la forza dell’amore nella sua vita e nel suo ministero episcopale.
Grazie di cuore, eccellenza.
Il Parroco, Don Michele Fontana
Don Michele…sei un grande ❤️❤️❤️