Amare i nemici!

L’inizio del Vangelo di questa domenica è veramente “disarmante”. Difronte ai nemici Gesù chiede di gettare via le armi con cui siamo usi combatterli: ritorsioni, cattiverie, pettegolezzi, critiche, liti, urla, violenza, ecc.

A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male“.

Il principio di fondo è che il male partorisce sempre altro male; una parola cattiva richiama altrettante parole cattive; un insulto è ricambiato con altri insulti; alle urla si sovrappongono ulteriori urla; un gesto ostile è combattuto con azioni ostili.

Alla spirale del male si può porre fine solo con il bene. Ecco perché Gesù chiede di “amare” i nemici. Richiesta forte. Folle. Esigente. Disarmante. Quasi inumana. Eppure rimane l’unica via per costruire pace dentro e fuori di noi.

E perché questo comandamento dell’impossibile possa essere vissuto, Gesù fa seguire l’invito da tre verbi: fare del bene, benedire, pregare.

Partiamo da questi tre verbi; magari incominciando dall’ultimo al primo. Iniziamo a pregare per i nemici per poi arrivare a benedirli, e riuscire a far loro del bene.

Con la grazia di Gesù, anche se difficile, sarà possibile.

Don Michele Fontana

1 commento

  1. È vero il male partorisce altro male, chi fa del male lo fa per egoismo, per invidia, per cattiveria, quasi sempre queste persone giudicano gli altri per distogliere l’attenzione da loro stesse, per nascondere i loro errori e difetti.
    Parlando male degli altri, queste persone parlano male di loro stesse.
    Preghiamo Dio perché ci liberi da questo peccato.

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