L’ordinarietà della casa

Domenica dopo Natale siamo invitati ad allargare lo sguardo dal Bimbo nella mangiatoia per volgerlo sull’intera sua famiglia.
Si festeggia, infatti, la “Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe“.

La solennità non intende celebrare le gesta di supereroi, ma la semplice quotidianità della vita domestica; quella che, come annota il Vangelo di Luca, permette a Gesù di crescere in “sapienza, età e grazia.

A Nazareth il ritmo della vita scorre in ordinaria normalità; nulla di eccezionale segnala il cammino della famigliola con Maria e Giuseppe che, come tutti, affrontano ansie e difficoltà, sogni e sfide; con i cuori trepidanti per l’economia domestica, ansiosi nelle malattie, gioiosi nei successi, tristi per le delusioni.
Anche loro affrontano incomprensioni con vicini di casa e lutti improvvisi nella parentela.

Tutto, comunque, vivono nella fede e nell’amore per il Signore, trasformando ogni circostanza in occasione di insegnamento per il figlio, che dai loro discorsi e silenzi, dalle loro azioni e reazioni, apprende come affrontare la vita, crescendo in “sapienza, età e grazia“.

La riflessione sulla famiglia di Nazareth provoca inevitabilmente mille domande sulle nostre famiglie e su come affrontiamo l’ordinarietà domestica.
Possiamo dire che viviamo allo stesso modo nelle nostre case?
I piccoli e i giovani guardando il nostro esempio “crescono” anche loro con valori positivi?

Don Michele Fontana

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