Una donna senza nome, sola, vedova e povera, è l’ultimo personaggio che Gesù incontra nel vangelo di Marco.
Rappresenta una delle categorie più in basso nella scala sociale dell’epoca. Il fatto di essere donna, e ancor di più, vedova, la rende indifesa, esposta alle angherie e ai soprusi degli altri, senza poter accampare pretese; senza meritare giustizia; destinata all’indigenza.
Gesù si trova con i discepoli nella sala del tempio di Gerusalemme dedicata alla raccolta delle offerte, e osserva come molti ricchi fanno a gara per depositare elargizioni copiose. Forse per avere tornaconto dalla classe sacerdotale; sicuramente per essere ammirati dagli altri e sentirsi in pace con la coscienza davanti a Dio.
Nella confusione del viavai scorge quella povera vedova gettare nel tesoro due spiccioli. Pochi centesimi.Lo sguardo compiaciuto di Gesù la indica agli altri come modello da seguire al posto di quei ricchi benefattori che avevano offerto del superfluo.
Perché agli occhi del Signore il gesto della vedova vale più di tutti gli altri? Perché la bilancia di Dio non pesa la quantità, ma il cuore.
Quella donna non dà qualcosa del superfluo, ma getta tutto quello che ha per vivere.
Impariamo anche noi a mettere il cuore sulla bilancia di Dio, attraverso pensieri, parole, opere e scelte fatte per amore del Signore, e nella ricerca del bene per tutti.
Il suo sguardo compiaciuto benedirà anche noi.
Don Michele Fontana
Bellissimo ❤️
Buonasera Don Michele, solo chi veramente ama Dio è capace di imparare ad usare quella bilancia,
come hanno fatto i Santi.