Apriti!

Ascoltando i testi proposti dalla liturgia di questa domenica ci accorgiamo che nella Prima Lettura, nel Salmo e nel Vangelo sono nominate alcune categorie di persone come i sordi, i ciechi e i muti.

Gesù, tra l’altro, lungo il mare di Galilea guarisce un sordomuto, e lo fa ponendigli le dita negli orecchi e toccandogli la lingua con la saliva. Poi, alzando lo sguardo verso il cielo, emette un sospiro e gli dice: “Effatà“, cioè: Apriti!
Una parola che è richiamata nel rito del Battesimo.

La condizione congiunta di mutismo e cecità tende a portare alla chiusura e alla mancanza di comunicazione.

Come possiamo capire, il miracolo di Gesù va oltre la semplice guarigione e diventa per noi un segno.

Siamo spiritualmente sordi quando incapaci di ascoltare gli altri, ciò che dicono, quello che hanno nel cuore, i pensieri che li turbano e i sogni che li sospingono.

Siamo spiritualmente muti quando non parliamo, non cerchiamo il dialogo, non riusciamo più a dire “permesso“, “per favore“, “scusa“, “grazie“.

Quando i rapporti in casa, tra amici, con i parenti diventano sordi e muti, la comunicazione finisce e ogni relazione muore.
Dalle pagine del Vangelo oggi anche a noi Gesù grida “Effatà”, apriti.
Apriti alla grazia.
Apriti al cambiamento.
Apriti all’ascolto.
Apriti al dialogo.

Don Michele Fontana

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