Rimanendo in un’ambientazione bucolica, il Vangelo passa dalla similitudine del Buon Pastore di domenica scorsa all’allegoria della Vite vera di questa settimana.
“Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore“. Così Gesù si rivolge a tutti noi inviandoci a innestare i pensieri nei suoi, i desideri nei suoi, le azioni nelle sue, perché i tralci delle nostre giornate possano produrre succulenta uva di gioia e benedizione.
Vorrei brevemente soffermarmi su un’affermazione che fa da corollario a questa allegoria:
“Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto“.
Gesù in pratica promette, e lui mantiene sempre le promesse, che se le sue parole rimangono in noi le nostre preghiere saranno ascoltate.
Se ci sforziamo di camminare seguendo il suo passo, agire sentendo il suo cuore, decidere mirando il suo sguardo, lui calcherà le nostre orme, compirà le nostre opere, illuminerà la nostra vista e, soprattutto, ascolterà il nostro cuore.
Don Michele Fontana