Un Dio tosato

Il Vangelo del 3 marzo, terza domenica di Quaresima, narra un gesto sconvolgente di Gesú, sicuramente in contrasto con l’immagine buonista che siamo portati a cucirgli addosso.

In occasione dei festeggiamenti della Pasqua Gesù entra nel Tempio di Gerusalemme, in quei giorni visitato da decine di migliaia di ebrei provenienti da ogni parte del mondo.

I suoi occhi non possono non soffermarsi sui banchi dei cambiavalute e dei venditori di buoi, pecore e colombe che servono per i sacrifici. Un giro enorme di denaro che, seppur per scopi apparentemente nobili, finisce per inquinare la coscienza e gli affari dei mercanti.

Così fa una frusta di cordicelle e scaccia tutti fuori del Rempio, con le pecore e i buoi; getta a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovescia i banchi.

Non si tratta di un moto incontrollato d’ira, ma di un gesto profetico.

L’immagine di Dio che dà quella visione è infatti quella di un “tosatore“: un Dio intento a sfruttare i fedeli, sue pecorelle, tosandole e mungendole al meglio.

Gesù invece viene per farsi “agnello di Dio“, non per tosare, ma per farsi tosare; non per mungere ma per essere munto.

La lana che dona per coprire la nudità della nostra vita è la sua benedizione; il latte che offre per dissetare la sete di pace, gioia e amore è il suo sangue: l’Eucaristia.

Don Michele Fontana

1 commento

  1. Grazie Signore per tutte le benedizioni che doni alle nostre vite, nei momenti di grande fragilita’ e di dolore , ci rialzi da ogni nostra caduta, curi le nostre ferite e ci risani con il balsamo del Tuo Amore e della Tua Grazia!
    Lode e Gloria a Te Signore della vita, che ti sei fatto pane per sfamare la nostra sete d’ infinito che hai voluto rimanere per sempre con noi.
    Grazie in Eterno e per sempre! Santa domenica🙏

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